Il benessere aziendale, strettamente legato alla vita dei lavoratori e sempre più determinante nella scelta del lavoro, rappresenta un fattore fondamentale per molte persone, almeno quanto il livello di retribuzione.
Come fare per poter raggiungere un benessere sufficiente in grado di migliorare non solo l’equilibrio tra vita lavorativa e privata delle persone ma che si rifletta anche in un incremento di produttività e crescita del business aziendale?
I programmi di Welfare rappresentano un ottimo strumento finalizzato proprio al raggiungimento di questi obiettivi da parte delle aziende.
Che cosa si intende per Welfare?
“È l’insieme di iniziative, beni e servizi che l’azienda può mettere a disposizione dei propri dipendenti, per aumentare il loro benessere e favorire la conciliazione tra vita privata e professionale.”1
Come accennato all’inizio, l’attenzione delle imprese nei confronti della salute dei propri dipendenti è in continua crescita, l’esempio più lampante è la diffusione dello smart working a seguito della pandemia. I programmi Welfare sono molteplici e portano vantaggi non solo per i dipendenti stessi ma anche per le imprese. Vediamo in che modo entrambe le parti possano beneficiarne.
Vantaggi per i dipendenti
Un’azienda che tiene conto dei bisogni dei propri lavoratori migliora non solo il clima aziendale e la motivazione del singolo, ma, per conseguenza diretta, anche la produttività aziendale.
Un lavoratore nota l’attenzione e l’impegno che un’impresa mette nel cosiddetto work-life balance, la conciliazione tra lavoro e vita privata: così facendo si accresce la fiducia dei dipendenti diminuendo i livelli di stress e aumentando la collaborazione. In questo modo ci sarà un incremento dell’operatività, che permetterà il raggiungimento degli obiettivi.
Vantaggi per le imprese
Per quanto riguarda le imprese, l’introduzione di benefici non solo migliorano la produttività ma diminuiscono l’effetto turnover, ossia il ricambio di personale, con conseguente diminuzione di costi per la formazione e l’inserimento di nuovo personale.
Come introdurre un piano Welfare:
Come prima cosa l’organizzazione dovrà decidere come finanziare i premi erogati: ciò può avvenire tramite investimento diretto oppure conversione del premio ottenuto da parte del dipendente.
Nel primo caso sarà l’azienda a decidere di fare l’investimento, quindi oltre alla somma destinata alle retribuzioni potrà dedicarne una ulteriore al proprio piano Welfare.
Nel secondo caso sarà il lavoratore a decidere se incassare il premio in denaro o in prestazioni Welfare che l’azienda avrà messo a disposizione.
A questo punto si passa agli step successivi, ossia erogare l’offerta.
L’ideale sarebbe iniziare con un’analisi dei bisogni dei dipendenti per individuare le aree di intervento e i vantaggi che un conseguente miglioramento potrebbe portare all’impresa.
Successivamente si passa alla stesura del catalogo vero e proprio dei benefit per i dipendenti.
L’ideale sarebbe concedere ai collaboratori la possibilità di scegliere come comporre la propria offerta in base ai servizi con un budget stabilito in partenza.
Tutto questo processo dovrebbe essere visionato e supportato da un fornitore esterno che aiuti e guidi l’impresa come una sorta di partner a cui affidarsi.
L’obiettivo di migliorare l’esperienza lavorativa di ciascun attore coinvolto, con un incremento anche dell’attrattiva aziendale, può essere facilmente raggiunto introducendo un piano Welfare ben strutturato. Abbiamo visto come a beneficiarne sia tutta la filiera, dal singolo lavoratore all’organizzazione complessiva.
Fonti: