Cosa sono i bias cognitivi?
Secondo Merriam-Webster, un bias è un errore sistematico presente in un campionamento o in un test, che consiste nel selezionare o nel preferire una risposta rispetto ad un’altra. 1
Come mai ne stiamo parlando? È semplice, i pregiudizi che circondano il mondo HR riguardano principalmente l’idea che chiunque sia in grado di fare questo lavoro. Un’idea comune è che valutare una persona in base al CV sia un lavoro estremamente semplice, limitando, peraltro, la mansione di HR esclusivamente al reclutamento di nuove risorse per le aziende.
Naturalmente non è affatto così, il recruitment è un lavoro estremamente complesso perché implica prima di tutto l’influenza delle opinioni e dei pregiudizi (da qui i bias) personali che ognuno di noi ha per forza di cose sviluppato in base alle proprie esperienze e anche e soprattutto quelle cementificate al livello inconscio dentro di noi dalla società nella quale viviamo. Nessuno di noi è immune ai pregiudizi, il problema è riuscire ad arginarli il più possibile nella valutazione di altre persone.
Ma quali sono questi bias cognitivi? Vediamo quelli più comuni all’interno del mondo HR:
Effetto di semplice esposizione o “familiarità”: quando il recruiter preferisce un candidato perché già conosciuto o perché ha delle caratteristiche in comune;
Bias di conferma: il recruiter tende a scegliere un candidato che manifesta opinioni o ha avuto una storia personale simile alla sua;
Stereotipi o pregiudizi impliciti: che funzionano generalmente per associazioni, come “non ha finito la scuola, quindi sarà un asino”;
Effetto alone: simile allo stereotipo, è paragonabile al motto “vede solo ciò che vuole vedere”;
Effetto di contrasto: questo pregiudizio porta a sottovalutare o sopravvalutare il candidato in base alle impressioni avute dai candidati precedenti;
Bias della straordinarietà: il recruiter tende a valorizzare qualcuno rispetto a un’abilità o una caratteristica giudicata da lui stesso fuori dalla norma;
Cinismo naive: quando il giudizio viene influenzato troppo dalle emozioni;2
Sicuramente ognuno di noi leggendo questi bias si sarà rivisto in almeno una situazione nella quale, a livello conscio o inconscio, avrà attuato anche inconsapevolmente questi pregiudizi, nella valutazione di qualcuno anche in contesti non lavorativi.
Ma se è impossibile arginare del tutto i bias cognitivi come si può valutare qualcuno al livello oggettivo basandosi solo sulle sue competenze? Ad oggi esistono vari modi per cercare di ridurre al minimo i pregiudizi in fase di colloqui da parte del personale dedicato.
Un approccio che si sta molto diffondendo negli ultimi anni è l’aiuto dell’AI nei processi di selezione del personale. Con l’aiuto dell’AI, infatti, è possibile anonimizzare i CV ricevuti, oscurando le parti che riportano i dati personali dei candidati. In questo modo vengono lasciati visibili solamente le competenze permettendo una valutazione più oggettiva. Naturalmente questa modalità chiamata Blind Recruitment, è molto utile nelle prime fasi di una scrematura del processo di selezione, in cui vengono messe in risalto le hard e le soft skills dei candidati.
Anche l’AI presenta dei limiti. Questo perché, come ogni innovazione, c’è dietro la mente umana. Il che significa che chi lo progetta non è immune ai pregiudizi e questo può riflettersi sui sistemi automatizzati e influenzarne le analisi.
Questo non significa che l’utilizzo di mezzi automatizzati sia un male, l’AI può essere uno strumento molto utile che può ad esempio aiutare non solo a velocizzare determinati processi ma anche ad evitare l’errore umano. Non può e non deve tuttavia sostituire l’uomo nel campo dell’HR. Come abbiamo detto fin ora arginare del tutto i pregiudizi che per natura contraddistinguono l’uomo è pressoché impossibile, ma è importante trovare e conoscere la strada e il modo più giusto per valutare le persone che abbiamo davanti nella maniera più oggettiva possibile, confrontandosi con altri punti di vista senza perdere ovviamente il proprio giudizio critico e conoscendo i propri limiti.
Fonte:
1. https://www.icims.com/it/blog/12-bias-da-evitare-nel-recruiting/
2. https://www.hrnews.it/bias-e-pregiudizi-quali-sono-quelli-piu-comuni-nel-mondo-hr/