Lavorare da casa con orari flessibili è il sogno della tua vita? 

In questo articolo ti presenterò cos’è e come funziona lo smart working in Italia

 

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Cosa significa smart working?

 

Bene, iniziamo con sfatare questo mito:

Smart working non vuol dire lavorare da casa!

Il significato di smart working (lavoro agile) è ben più ampio..

Per spiegarti cosa significa, ti riportiamo la definizione che ne dà il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: “lo Smart Working (o Lavoro Agile) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività”.

E’ inutile dire che le aziende stanno adattando questa misura, grazie soprattutto ai nuovi strumenti digitali che permettono di comunicare, collaborare e completare qualsiasi progetto dovunque noi vogliamo.

Inoltre mi preme spiegarti questo concetto davvero fondamentale per te e per i tuoi futuri colloqui:

Lo smart working è uno strumento e non una tipologia contrattuale!

Un dipendente non può ricevere un contratto basato sullo smart working, ma è l’azienda a concedere questo strumento come beneficio per il lavoratore.

Consideralo pure come un consiglio ????

Smart working: pro e contro

Come tutte le cose anche lo smart working ha i suoi pro e i suoi contro, ma soprattutto, com’è giusto che sia, ognuno è libero di farsi una propria idea e di usare o no questo strumento nella propria vita lavorativa.
Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano ha definito così questo strumento: “Smart Working significa ripensare il telelavoro in un’ottica più intelligente, mettere in discussione i tradizionali vincoli legati a luogo e orario lasciando alle persone maggiore autonomia nel definire le modalità di lavoro a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati. Autonomia, ma anche flessibilità, responsabilizzazione, valorizzazione dei talenti e fiducia diventano i principi chiave di questo nuovo approccio.”

Di tutt’altro pensiero è invece Savino Balzano sindacalista, saggista e autore del libro “Contro lo smart working” “Il lavoratore si deve far carico dell’onere della costruzione della postazione di lavoro: il punto non è solo economico, ma riguarda soprattutto una questione di salute e sicurezza. C’è poi il problema della disconnessione: il lavoro aumenta, ti insegue ovunque, persino nel bagno. La retribuzione resta però la stessa, quindi quella su base oraria scende: lo smart working è un lavoro più povero. Lo straordinario non si paga”.
Come vedi ci sono opinioni contrastanti sullo smart working; quindi ti indicherò tutti i pro e i contro con l’obiettivo di farti scegliere nel modo migliore!

Iniziamo con i pro:

  1. Flessibilità: Lo smart working ha introdotto un maggiore grado di flessibilità nel modo in cui i dipendenti organizzano il proprio tempo e svolgono le proprie attività lavorative. Questa flessibilità consente loro di conciliare meglio il lavoro con altri impegni personali e di adattarsi a diverse esigenze individuali.
  2. Riduzione degli Spostamenti: Con lo smart working, i dipendenti possono evitare lunghi e stressanti spostamenti casa-lavoro. Questo non solo porta a un risparmio di tempo e denaro per i lavoratori, ma contribuisce anche a ridurre il traffico e l’inquinamento ambientale.
  3. Attrazione e Fidelizzazione dei Talenti: Le aziende che offrono possibilità di smart working possono attrarre talenti provenienti da diverse parti del mondo, eliminando le limitazioni geografiche legate alla sede fisica dell’azienda. Inoltre, questa modalità di lavoro può contribuire alla fidelizzazione dei dipendenti, aumentando il loro senso di soddisfazione e benessere.

Contro: 

  1. Isolamento e senso di solitudine: Lavorare da casa può portare a un senso di isolamento per alcuni dipendenti, soprattutto se non hanno una forte rete di supporto o se vivono da soli. La mancanza di interazioni faccia a faccia con colleghi e supervisori può far sentire alcuni lavoratori soli e distanti dal team.
  2. Difficoltà nel mantenere il confine tra vita professionale e personale: Lo smart working può portare a una sfumatura dei confini tra vita professionale e personale. Senza la separazione fisica dell’ufficio, i dipendenti potrebbero avere difficoltà a staccarsi dal lavoro, portando a un eccesso di stress e burnout.
  3. Problemi di comunicazione e coordinamento: La comunicazione e il coordinamento possono diventare più complessi con lo smart working, specialmente se non sono implementati strumenti e processi adeguati. La mancanza di interazioni faccia a faccia può portare a malintesi o ritardi nelle comunicazioni, compromettendo l’efficienza e la collaborazione del team.

Bene, ti ho elencato alcuni tra i pro e i contro dello smart working..

Adesso la scelta è tua!

Smart working: la situazione in Italia

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Nel nostro bel paese, lo smart working è stato introdotto con una normativa apposita nel 2017.

Il job act disciplinava il lavoro agile in Italia attraverso “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”.

Ma è con la recente pandemia del Covid 19 che le aziende hanno introdotto lo smart working per continuare le proprie attività di business.

Possiamo dire che dal 2020 ad oggi, la modalità di lavoro a distanza è divenuta sempre più comune nelle nostre vite.


Smart working: cosa cambia dal 1 Aprile 2024?

Che cosa cambia da questa data?

Perché il 1 Aprile 2024 è sinonimo di cambiamento?

Fino al 31 marzo 2024, il decreto anticipi ha esteso l’accesso allo smart working in favore di due categorie di lavoratori in Italia:

  1. Dipendenti con almeno un figlio minore di 14 anni: Questi lavoratori possono svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile a patto che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa e non vi sia nel nucleo familiare un genitore non lavoratore. Lo svolgimento della prestazione da remoto può avvenire anche in assenza degli accordi individuali prescritti dalla normativa sullo smart working, fermo restando il rispetto degli obblighi informativi previsti dalla legge.
  2. Soggetti maggiormente esposti al rischio di contagio da Covid-19: Questa categoria comprende lavoratori con età avanzata o condizioni di rischio derivanti da immunodepressione, esiti di patologie oncologiche o svolgimento di terapie salvavita. Anche per loro, lo smart working è stato esteso fino alla stessa data.

 

Dal 1 aprile tutto questo verrà meno!

Gran parte delle semplificazioni introdotte durante la pandemia, non ci saranno più.

Dunque è importante dire che da questa data, lo smart working dovrà essere concordato dal dipendente con il datore di lavoro. 


Smart working: cosa ne pensa Malo HR!

Cosa ne pensiamo noi riguardante lo smart working?

Semplice, noi vogliamo la felicità dei dipendenti!

Noi siamo Malo HR, una società di ricerca e selezione totalmente differente dal panorama italiano.

Grazie al nostro servizio Dreamcareer.it , cerchiamo di esaudire tutti i sogni lavorativi delle persone.

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